Eravamo Romani

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Eravamo Romani

“CULTURA E IDENTITÀ NELL’AREA VASTA”

Capita, talvolta, che le voci del passato ci raccontino il presente in modo cristallino, spazzando via la nebbia e mostrandoci le cose per quel che sono.

In occasione di questa ricorrenza, è doveroso citare Pasquale Martiniello (1928-2010), un grande personaggio, preside dell’Aeclanum e poeta di chiara fama nazionale. Ha promosso e realizzato nel 1969 l’istituzione del Liceo Scientifico Statale e nel 1973 quella del Liceo Ginnasio “Aeclanum” nella sede del Municipio in corso Umberto I in pieno centro storico, nonché tre scuole materne e un asilo nido; nel 1974 ha realizzato l’autonomia del Liceo Scientifico; nel 1982 ha istituito il premio nazionale di poesia Aeclanum. Dal 1983 con la costituzione dell’Associazione culturale “Linea Eclanese” ha ideato, istituito e coordinato col compianto prof. Giuseppe Giacalone il Premio Nazionale “Aeclanum”. Questo premio è stato considerato l’agorà e la scuola della poetica rinnovata martinelliana, che ha reso la città di Mirabella e l’Irpinia, collocandola in una nuova dimensione di conoscenza e di valorizzazione.

E’stato Preside nei licei di Vallata, Mirabella Eclano e Pietradefusi. È stato l’ispiratore e assertore del convegno internazionale, celebrato nei giorni 4-6 giugno 2003 a Mirabella su Giuliano d’Eclano e l’Irpinia cristiana. Ha vinto prestigiosi premi nazionali di poesia Aeclanum e attestati di benemerito culturali.

Di poesie ha pubblicato 25 sillogi. Di saggistica numerosi libri. Ha curato antologie poetiche. E’ presente in antologie scolastiche e storie della letteratura italiana. Le indicazioni non esaustive da sole danno un’immagine del suo profilo, dello spessore artistico e culturale.

Così scriveva in “Occhio di civetta” (2006) questo uccello diviene metafora: E’ questa la democrazia / dei pappatori di ceci e fagioli / che sputano risse di equivoche parole.

Vipere nello stivale (1986). L’immagine di una società stretta nella duplice morsa tra terrorismo e corruzione morale e politica. La poesia, diceva, insegna a conservare la dignità contro servilismi e baciamani…

No Munno “Spierso” perduto (2005). Prefazione… la boa di salvataggio di un dialetto altrimenti metamorfosato dal tempo, dal disuso…il mondo contadino . Nel 1948, fu istituita per la prima volta la IV classe del Ginnasio nella sede delle Scuole Elementari del Municipio come succursale del Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino. Referente il prof. Ugo D’Elia di Passo Eclano, ma durò solo alcuni anni per l’opposizione del Preside De Feo.

Il Liceo Classico nacque per volontà della classe dirigente dell’epoca nel centro storico, per fare cultura, nella Città di Mirabella Eclano e non solo, ricca di memorie storiche quale erede dell’antica Aeclanum, i cui resti resistono all’incuria dell’uomo e all’erosione del tempo.

Importante, per quanto ci riguarda il cinquantenario per riflettere, coinvolgere docenti e studenti, per ricordarsi anche delle manifestazioni e scioperi che ci ha visti primi protagonisti, per la salute contro i prefabbricati all’amianto e per una sede dignitosa. Correva l’anno 1984, facemmo fare una perizia tecnica a nostre spese di 500 mila lire ad un famoso professore universitario di Padova sui rischi da agenti cancerogici. Una scuola di prestigio quella del Liceo Classico, ma che ha vissuto una vita da nomade, o meglio di precariato logistico. Tranne l’unico tentativo, sempre del prof. Martiniello di darle dignità nel 1977-80, attraverso l’allocazione nella sede del Convento di San Francesco, ristrutturandola. L’aula del consiglio dei docenti fu realizzata nell’attuale sede di consiglio comunale (ex carcere). Dopo il terremoto del 23 novembre 1980, invece, fu collocato e diviso per classi tra le baracche del terremoto del 1962 in largo scuola R. Guarini e la casa privata di Tammaro in via Sant’Angelo. Successivamente, il liceo fu trasferito al Passo ancora in locali privati di Ascione, nei prefabbricati all’amianto in località sotto via Fossi, dopo tanto peregrinare un’altra sede utilizzata fu il palazzo di Sorrentino in via Colori.

In seguito vi fu lo “scippo” consumato dagli amministratori Capone, D’Ambrosio e Ruggiero nel trasferirlo a Passo Eclano, adattando a liceo i locali

della scuola elementare di via Bosco, senza alcuna integrazione sociale e culturale con il centro urbano, che per i mirabellani era una delle poche cose serie rimaste in vita dopo la “morte” delle diverse, nobilissime tradizioni che un tempo facevano di questo paese la “capitale” del commercio e della cultura fin dai tempi dei Romani, della Valle dell’Ufita e del Calore e di larga parte dell’Alta Irpinia.

Ci chiediamo, ancora oggi, quale barbarie giuridiche oppure altra logica abbiano potuto impedire la messa a disposizione da parte degli amministratori di ieri e di oggi, del palazzo di città o della sede vuota dell’Ist. Professionale per il Commercio in via Roma. La vicenda storica trae origine da lotte di bassissimo profilo politico “frazionistiche” tra Mirabella Centro e Passo Eclano, che determinarono la sfiducia della maggioranza consiliare nei confronti del sindaco Capone. Di seguito, l’arrivo del commissario prefettizio al Comune. La nuova sede del Liceo Classico Aeclanum viene decisa dal capo dell’ufficio di Governo Territoriale Maria Tirone, legata ad una scelta di emergenza. Il risultato è stato: due blocchi separati, classico e scientifico, sede dei margini, senza palestra funzionale e accesso rischioso per il trasporto alunni lungo la via Nazionale, senza un Vigile Urbano.

Così Mirabella Centro storico-urbano “una volta cuore pulsante Agorà” diventa definitivamente un luogo fantasma, “un cimitero senza croci”, dopo la chiusura della rete dei piccoli esercizi di attività economiche per via dei centri commerciali, il trasferimento del Liceo Classico e Ist. Professionale. Sempre sul fronte scuola arriva la morte preannunciata del Professionale a Passo Eclano, che rivendica vendetta per il mancato tentativo di riconversione degli indirizzi. Ora il sindaco Ruggiero e l’assessora D’Ambrosio dovrebbero dimettersi! Lo sappiamo, ci sono troppe domande per un piccolo scritto. Ma la cultura serve a questo: a interrogarci, a renderci inquieti, per evitare che tutto confonde e ci rende inermi, perfino complici dell’indifferenza? Il resto è solo rumore.

Nel cinquantenario del Liceo Classico,

PER NON DIMENTICARE PASQUALE MARTINIELLO LA DIFFICILE EREDITA’ CULTURALE E UMANA.

ERAVAMO ROMANI, OGGI MUNICIPIO MARGINALE

Per il riconoscimento Via Appia – Regina Viarium – la strada candidata UNESCO, si è da poco conclusa la lunga missione di valutazione condotta dal dr. Sanjin Mihalic per conto dell’ICOMOS sulle 22 componenti del sito seriale, di cui antica Appia di Aeclanum e Variante Traianea di Aequm Tuticun. Dopo la visita della missione al Parco Archeologico di Aeclanum la Soprintendenza di Salerno e Avellino ha presentato all’ispettore ICOMOS un importante progetto finanziato dal Piano di Ripresa e Resilienza. Scopo dell’intervento è quello di restituire per i primi mesi del 2024 alla pubblica fruizione il tratto di basolato della via Appia rinvenuto nel 2020 di via Grutte di Passo Eclano. La prosecuzione dello scavo archeologico, in particolare per consentire il collegamento di questo tratto di 8 metri e la porta Orientale che si riapriva all’Appia dopo aver attraversato la città, in prossimità dell’Anfiteatro. Il tutto l’egida e il diretto controllo della Soprintendenza all’Archeologia. PERCHE’ IL RICONOSCIMENTO UNESCO ALLA VIA APPIA NON SIA UN MARCHIO VUOTO: AL VIA LA FORMAZIONE PER 10 LAUREATI SU APPIAE TERRITORIO! Il primo fattore o ambito non può che essere quello della formazione delle competenze per fare di un patrimonio culturale così distintivo un lievito in grado di favorire lo sviluppo delle comunità locali. Sono necessarie competenze nel campo della valorizzazione e del management dei patrimoni culturali, capaci di connettere il patrimonio Via Appia alle specificità locali. lungo l’itero percorso.

Il Comune non paga: arriva la bolletta della luce da 500mila euro. Si tratta di consumi elettrici apparentemente dimenticati, che riemergono prepotentemente e minacciano di sforare il bilancio. Il sindaco pensa solo a fare festa, ma non pensa a pagare le bollette e le fatture della luce, tanto da fare arrivare due decreti ingiuntivi esecutivi per mancato pagamento al Comune.

Nel mentre, raffiche di pignoramenti di Gamma Tributi sui conti correnti bancari. La crisi economica delle attività produttive e non, morde su tutta la popolazione di Mirabella Eclano. Un ufficio finanza e tributi assolutamente assente anche per semplici informazioni ai cittadini. Chi è l’assessore al ramo con la paghetta?

Mancano i vigili urbani scatta la protesta. Una situazione gravissima da non crederci, nonostante il fabbisogno, e la sicurezza del cittadino!

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