Pomodori UE nemica Italiana

Pomodori UE nemica Italiana

Pomodori UE nemica Italiana

Come saranno le nostre abitudini a tavola nei prossimi anni? Una domanda più che mai attuale, di fronte a un’Unione Europea che da tempo ha messo nel mirino i cibi e le tradizioni italiane e insiste affinché vengano sostituite, penalizzando con regole sempre più pesanti le eccellenze del Bel Paese. Al quesito ha tentato di rispondere il programma Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano su Rete 4. Che si è focalizzato soprattutto su una delle nostre ricchezze, il pomodoro. In un servizio di Nicolò Calcagno, si è affrontato questo tema. Con una frase, in apertura, piuttosto emblematica: “I nostri pomodori? Beh, godeteveli finché ci sono”

CI VOGLIONO AVVELENARE!

Nuovi Ogm” negli alimenti (senza che siano indicati in etichetta): cosa può cambiare! Pomodori UE nemica Italiana

Svelata la bozza Ue del regolamento sulle piante modificate geneticamente con le cosiddette Ngt: saranno trattate come quelle convenzionali. E non sarà necessario indicarle in etichetta-

Le piante dal Dna modificato tramite le Nuove tecniche del genoma (Ngt nell’acronimo in inglese) verranno trattate come equivalenti delle piante coltivate in maniera tradizionale. Nonostante le modifiche del Dna ottenute in laboratorio, non saranno necessarie valutazioni di rischio ulteriori né i produttori saranno tenuti ad indicare il loro utilizzo sulle etichette di prodotti comuni come pomodori, mele o zucchine. Sono questi alcuni dei punti cruciali del nuovo e atteso progetto di regolamento della Direzione generale Salute della Commissione europea, la cui bozza è stata rivelata dall’Ong Arc2020.

Si tratterebbe di una vera e propria deregolamentazione rispetto al regime restrittivo in vigore nell’Unione europea dai primi anni duemila per gli Organismi geneticamente modificati (Ogm). La norma, la cui presentazione ufficiale è attesa per i primi di luglio, andrà a regolamentare l’approvazione, la valutazione del rischio e l’etichettatura di un’intera gamma di questi “nuovi Ogm”.

Ne emerge un approccio completamente nuovo da parte di Bruxelles, che nei confronti di semi e piante modificate geneticamente aveva avuto sinora un atteggiamento “guardingo” e orientato alla tutela del consumatore, volto anche a salvaguardare l’agricoltura europea e a tenerla distinta rispetto a pratiche estremamente diffuse in altri Paesi come gli Stati Uniti.

Parole chiave

Per comprendere la normativa bisogna analizzare le quattro nuove definizioni, relative al concetto di Ngt, che viene introdotto giuridicamente per la prima volta da questo regolamento nella legislazione europea. Nell’ambito di queste tecniche rientrano

1. la “mutagenesi mirata”: tecniche di mutagenesi che determinano una o più modifiche della sequenza del Dna in posizioni precise nel genoma di un organismo;

2. “cisgenesi”: tecniche di modificazione genetica che comportano l’inserimento, nel genoma di un organismo, di una copia esatta del materiale genetico già presente nel patrimonio genetico dei costitutori;

3. “intragenesi”, si tratta di tecniche di modificazione genetica che comportano l’inserimento, nel genoma di un organismo, di una copia riorganizzata di materiale genetico composta da due o più sequenze di Dna già presenti nel patrimonio genetico dei costitutori;

4. “pool genetico dei riproduttori”: è l’insieme delle informazioni genetiche disponibili in una specie e in altre specie tassonomiche con le quali può essere incrociato, anche utilizzando tecniche avanzate quali il salvataggio di embrioni, la poliploidia indotta e gli incroci a ponte

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