L'affronto

L’affronto

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IL CARRO DI FERRO ILLUMINATO E’ UNA VERGOGNA

Il Governatore di Mirabellandia attraverso il suo capo gabinetto racconta le meraviglie del carro di ferro di “Natale 2023”, con 6 km di luci, da installare al borgo di Mirabella. L’opera paragonata a “Luci d’Artista

nella comunità un insopportabile reazione di sdegno, rispetto alla condizione drammatica in cui versa il Carro, il centro storico, il commercio e il paese; l’utilizzo di risorse finanziarie pubbliche sull’effimero, volendo con lo stesso esaltare un simbolo il Carro (quello vero) che da oltre un decennio non ha visto un programma di investimento inteso come tutela e

 

Salerno”. Su Facebook si afferma: “…ma lei sa di cosa si parla???Ha idea

valorizzazione; la provocazione    di fare troneggiare l’immagine della

della struttura????Dell’effetto e del riflesso di luci che si manifesta nel

statua   “Addolorata   sul   Carro   di   ferro”   con   luci   scenografiche, borgo????Della curiosità di persone di paesi limitrofi di ammirare qual cosa che non è stata mai fatta????…Secondo lei chi si parte dalle nostre zone per ammirare determinate opere di luci in altri paesi sono tutti matti oppure provare ad innovare ad abbellire un paese in cui momento religioso importante dell’anno come il Natale????? Queste sono le vere domande a cui rispondere e non i No!No!No!…”

E se Ariosto immaginava che il senno fosse sulla Luna, allo stesso modo si raccontava che anche a Mirabella si coltivassero “i siensi” dove imperava la follia.

Luci d’Artista del carro di ferro: abbaglio o splendore?

Il successo di “Luci d’Artista Salerno” nasce da un valenza artistica e sociale che trova il suo terreno fertile in un progetto di valorizzazione dell’intera città, centro storico compreso, che ha visto il coinvolgimento di artisti, architetti, sociologi ed esperti di comunicazione e marketing. Appuntamento atteso che ha un vero e proprio marchio, Status Symbol e orgoglio della città di Salerno.

A Mirabella, le contraddizioni nel voler realizzare un attrattore simbolico che voglia esprimere un forte rimando al nostro obelisco di paglia, esprime

decontestualizzata e ridotta ad uso consumistico, e senza peraltro, il coinvolgimento della chiesa di SS. Maria Maggiore; la raffigurazione esteriore di un simulacro fuori luogo e contesto, di pessimo gusto non rispondente alla realtà. A rischio sicurezza? Chi è il collaudatore e il responsabile di cantiere? Sono questioni di estrema importanza!!!

Ci sorge a questo punto un dubbio e mettiamo in discussione le parole dette dal sindaco alla chiusura della festa settembrina, dove affermò che il Carro non è di proprietà del comune ma è della collettività di Mirabella Eclano.

Allora, se il Carro è della comunità: perché nella costituenda fondazione, in maniera autoritaria, ha azzerato la partecipazione delle associazioni e il relativo coinvolgimento democratico di tutta la cittadinanza, dando mandato all’addetto dei buoi “avvocato devoto” a redigere lo statuto come fosse cosa nostra. La messa in scena del carro di ferro con 6 km di luci per rappresentare il Natale, esprime una rottura della tradizione e l’affronto nei confronti di tutta la comunità.

La tradizione non è nient’altro che un’innovazione riuscita, che si affermò perché riuscì. Il valore del presepe e l’albero di Natale, poi, Babbo Natale.

Si è svolto l’adunanza del consiglio comunale di Mirabella Eclano, il 23 novembre 2023. Con questo bilancio previsionale approvato dalla maggioranza con il voto contrario dell’opposizione, una cosa si può certo dire: è caratterizzata dalla precarietà dei nostri conti pubblici. Deficit, tagli e misure temporanee. L’organo di revisione ritiene che: le previsioni di casse non rispecchiano gli effettivi andamenti delle entrate e delle spese; siano state effettuate sovrastime nella previsione della riscossione di entrate e formazione di debiti pregressi”. “Piano delle alienazioni e valorizzazioni 2023-2025 delle aree non idonee alla ricostruzione e anche alcune aree libere”. Su questo punto il consigliere Cirillo segnala il caso alla Corte dei Conti.

Per quanto riguarda l’approvazione della convenzione relative all’assunzione e alla gestione del personale dipendente, da parte della maggioranza, la riteniamo un “pasticcio” fatto tra il comune capofila di Arpaia associato a quello di Mirabella, con il pagamento del funzionario dipendente al 50% tra i due comuni. E’ una vergogna! Perchè si certifica l’incapacità del sindaco a fare i concorsi pubblici, attraverso il ricorso a personale del comune di Arpaia, di Cervinara e Pietradefusi. Ora basta!

L’amministrazione Ruggiero rimanda al futuro i problemi drammatici del paese, infischiandosene dello stato emergenziale dei servizi ai cittadini.

L’unico obiettivo è quello di affrontare l’appuntamento elettorale comunale di maggio 2024 con una politica beceramente assistenzialistica, mancette e incarichi professionali per “amici degli amici”, permessi a costruire di mega strutture di vendita nel commercio, appalti, cavalli di Troia come il parco fluviale sul fiume Calore inquinato, il McDonald’s con le presunte 50 assunzioni part-time e i 25 milioni di finanziamenti di opere pubbliche, con il famigerato contratto di sponsorizzazione del 2% per fare feste e festini. Nemmeno a parlarne dei 20 posti da mettere a concorso pubblico per erogare sevizi essenziali ai cittadini, di una politica amministrativa trasparente di buon governo degli onesti, di programmi per l’assetto produttivo e commerciale, per il Carro di paglia artistico e il sistema museale, per l’assetto urbanistico (PUC), per l’igiene-salute e sicurezza dei cittadini, per la gioventù e le fasce sociali deboli, per la Cultura e l’educazione scolastica, per la vivibilità contro lo spaesamento.

 

        GIU’ LE MANI SUL BENE COMUNE “CIANCIULLI”

In riferimento alla nota “Istituto Cianciulli” del sindaco Ruggiero che ha la sindrome di Voce di Aeclanum, pubblicata all’albo pretorio del Comune tra gli atti amministrativi “Delibera di Giunta Comunale n.85 del 02.11.2023 – Trasferimento della scuola dell’infanzia” con la quale si sostiene la legittimità della delibera di consiglio comunale 2014, la stessa rappresenta soltanto una petizione di principio. Il sindaco deve dare una risposta alla cittadinanza di Mirabella basata su una perizia tecnica giuridica con la firma di avvocati e notai, con la quale si sostanziano motivazioni circostanziate, puntuali, argomentati, sulla base di una lettura di norme giuridiche e giurisprudenziali. Perizia che deve essere resa pubblica! Al momento sono solo “chiacchiere e distintivi” e petizioni di principio. In questa matassa ingarbugliata ci sono soltanto contratti e contrattini, di locazione di 500 – 1200 euro mensili, diritti di prelazione sui beni immobili. Il sindaco e la sua amministrazione non possono parlare in maniera avventata ed esprimere giudizi diffamatori nei confronti di Voce di Aeclanum, né tantomeno o per bocca del legale delle Figlie della Carità, senza aver dato incarico formalmente a nessun esperto della materia a difesa del patrimonio comunale.

La Voce di Aeclanum, a differenza del sindaco Ruggiero, possiede ricerche storiche, atti notarili e amministrativi dell’archivio di Stato e dei Notai, pareri di illustri notai mirabellani sull’enfiteusi perpetua e nuda proprietà del Comune di Mirabella Eclano, ed anche ricerche e studi di don Pasquale Di Fronzo, professori Edmondo Pugliese e Valentino D’Ambrosio.

 

Il sindaco è a conoscenza che nel 1967 il suo predecessore sindaco ha dato la concessione edilizia alla Congregazione delle Figlie della Carità senza il titolo di proprietà e il finanziamento per l’intera spesa di ricostruzione del convento di S, Pasquale chiesa compresa (la legge del terremoto ’62, art. 14 come bene di interesse pubblico)?

Il sindaco è a conoscenza degli atti notarili unilaterali 1977-1979? E’ al corrente dei successivi ed ulteriori atti notarili di fitto e compravendita di licenza scolastica parificata tra pubblico e privato di suoi assessori comunali? Il Comune, poi, non vanta un diritto di proprietà come erroneamente afferma il Ruggiero ma il diritto dell’enfiteusi perpetua cosiddetta nuda proprietà e diritto che allo scioglimento dell’IPAB tutti i beni ritornino al Comune di Mirabella stante l’atto notarile 1873 tra Comune e Congregazione e leggi successive, cose che certamente non sono state fatte dal consiglio comunale con la sua deliberazione del 2014, anzi ha acquisito solo le frattaglie di due terreni agricoli dal valore economico irrilevante.

Questa miccia esplosiva si gioca tutta all’interno dei precari equilibri politici della maggioranza amministrativa per gli evidenti conflitti di interesse.

Per quanto ci riguarda le cose stanno diversamente da quanto afferma nella nota il sindaco Ruggiero. La Voce di Aeclanum non accetterà “oltre il danno la beffa”: il contratto di fitto per l’importo di 1200 euro mensili della scuola per l’infanzia e 500 euro mensili per la casa degli anziani. Un’evidente disparità di trattamento e al tempo stesso una marcata contraddizione

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