Gli Influencer
In questi tempi moderni di rete informativa, Web Social si è creata la figura di Influencer.
E’ chiunque abbia il potere di influenzare le decisioni di acquisto degli altri a causa della sua autorità, conoscenza, posizione o rapporto con il suo pubblico. Generalmente, un influencer si impegna attivamente in una nicchia di mercato distinta.Gli influencer quasi sempre collaborano con le aziende, aiutandole a vendere i loro prodotti o servizi, nell’ambito del cosiddetto “Influencer Marketing”.
Ma…e si c’è un ma quando per il loro tornaconto personale, con diwtro politici corrotti, o mainstream al soldo di personaggi abbietti, creano processi mediatici….Ma il successo di queste persone ambigue e senza scrupoli, vedi Ferragni & C, Selvaggia Lucarelli ed altri è che ci sono molti Deficenter…con scarsa cultura e molta ingenuità…che li rendono famosi.
“L’hai massacrata!” Lucarelli nella bufera, l’accusa questa volta non lascia scampo
Il caso D’alvino è eclatante…E’ durissimo il tweet che Fiorina D’Alvino, figlia di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole morta suicida dopo essere stata attaccata da Selvaggia Lucarelli, dedica alla popolare opinionista. “Cerchi pure la sua prossima vittima”, scrive infatti la donna. “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara “signora” per aver massacrato per via mediatica la mia mamma”. Parole inequivocabili e dignitose, che spingono a riflettere sull’abitudine sempre più diffusa di imbastire processi mediatici via Web. Non solo da parte di Selvaggia Lucarelli, ma di molti cosiddetti influencer che sfruttano la popolarità in rete. E non pensano alle conseguenze dei loro gesti.
I fatti ormai sono noti. Giovanna Pedretti, che insieme al marito gestiva una piccola pizzeria a Sant’Angelo Lodigiano, si è trovata al centro di una bufera mediatica per via della sua risposta a una recensione offensiva di un cliente. E a quanto pare non ha retto la pressione. Sì, perché le indagini puntano proprio in quella direzione. Servirà una conferma, ma sembra proprio che la donna si sia tolta la vita. Giovanna Pedretti non ha lasciato nulla di scritto, per cui non possiamo sapere con certezza i motivi del suo gesto. Ma è difficile non collegarlo a ciò che è successo nei giorni scorsi.
Su Istagram, in un tweet al vetriolo, Lucarelli aveva scritto: “Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo dal punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo”. Una versione che la Pedretti aveva subito respinto. Affermando che la sua piccola pizzeria non necessitava di pubblicità. E che la recensione che attaccava gay e disabili era vera. Ora, non siamo noi a poter giudicare la veridicità di quella recensione. Però appare chiaro come la gogna a cui è stata sottoposta la Pedretti sia ingiustificabile, anche se avesse commesso questo piccolo peccato veniale.
A essere sotto accusa è un sistema che imbastisce processi mediatici senza contraddittorio. Processi sommari, con le “vittime” esposte al pubblico giudizio, che non sono degni di una società civile. Lucarelli ha peggiorato le cose pubblicando un ulteriore post in cui, oltre alla difesa del proprio operato, spicca una preoccupante freddezza nei confronti di una donna normale, una lavoratrice, che probabilmente non ha retto la pressione per ciò che è accaduto. Giovanna Pedretti non era certamente una cattiva persona e non meritava l’esposizione mediatica a cui è stata sottoposta. E si è tolta la vita. Un gesto che merita quantomeno un momento di silenzio, non altre polemiche. E infatti i commenti al nuovo tweet di Selvaggia sono quasi tutti negativi. Con accuse di insensibilità che si sommano a quelle, dignitose ma durissime, pubblicate dalla figlia della Pedretti.
Quindi signori cominciamo ad ignorare questi vili personaggi senza morale, inutili messaggeri di fuffa….che lucrano cercando di didtruggere gli altri senza pietà….
